Senza cemento la giunta è a rischio

da La Nuova Sardegna del 2 luglio 2010

Franchi tiratori, l’assessore Asunis
cerca di minimizzare,
ma Cappellacci lo smentisce

di Filippo Peretti

CAGLIARI. Dopo la batosta elettorale, i franchi tiratori. La giunta Cappellacci e il centrodestra sono sull’orlo di una crisi, almeno di nervi.

Il terremoto provocato mercoledì dalla bocciatura del Piano casa-bis in Consiglio regionale ha fatto salire ulteriormente la tensione politica: per ironia della sorte il cemento della maggioranza ha ceduto proprio sulla cementificazione. Il caso ha provocato anche un nuovo scontro a distanza tra il presidente e l’assessore Gabriele Asunis, tanto che l’opposizione di centrosinistra, con il capogruppo del Pd Mario Bruno in prima fila, ha tuonato: «Se non siete in grado di governare è meglio trarne subito le conseguenze e andare a casa».

La maggioranza caduta su un provvedimento considerato strategico è ormai a un bivio: rilancio o crisi politica vera e irreversibile ad appena un anno e mezzo dalle elezioni regionali. Il pericolo lo ha avvertito con lucidità il decano dei consiglieri, Mario Floris, leader dell’Uds: «Sento che qualcuno pensa di risolvere tutto con un rimpasto di giunta, io dico che è l’ultima cosa a cui pensare: prima vanno affrontati i problemi politici e vanno aggiornati il programma e le priorità. Non bisogna fare finta di niente, occorre forse rivedere anche gli assetti e va costruito un rapporto con la minoranza sulla crisi economica e sulle riforme». Già martedì nel vertice di maggioranza, Floris aveva posto l’esigenza il tema di una «verifica vera e profonda».

Ugo Cappellacci, che sta cercando di non finire sulla graticola, è apparso in sintonia con la linea di Floris. Senza citare l’incidente in Consiglio, il presidente, nell’annunciare la manovra correttiva varata ieri sera dalla giunta, ha dichiarato che si «apre una stagione di grande responsabilità per l’intera classe dirigente sarda per affrontare questa stagione difficile con comportamenti coerenti e il massimo di condivisione generale».

Il governatore sembra annunciare una svolta e ha così segnalato nuovamente una presa di distanze dall’assessore all’Urbanistica, Gabriele Asunis, il presentatore del testo bocciato dal Consiglio. Ieri mattina Asunis ha cercato di minimizzare l’accaduto: la comparsa dei franchi tiratori non è contro la giunta, ha dichiarato, ma «fa emergere i malumori della coalizione» perché «siamo in un momento politico di grande fibrillazione» con «lo stato di malessere che coinvolge alcune forze politiche».

Il coordinatore e il capogruppo del Pdl, Mariano Delogu e Mario Diana, hanno detto che una riunione della maggioranza «è indispensabile» per «avviare un confronto che valga ad evitare il ripetersi di situazioni analoghe che potrebbero condizionare in maniera del tutto negativa l’azione della giunta e del Consiglio». E hanno detto stop a «sgradevoli diatribe», occorre «un rilancio dell’azione politica dell’esecutivo e della maggioranza, con iun’univoca assunzione di responsabilità da parte di tutti».

D’accordo i sardisti, che con il capogruppo Giacomo Sanna hanno respinto il sospetto di aver votato contro la giunta: «I numeri sono ben altri». Quanto al chiarimento: «Poteva già partire martedì e in ogni caso si deve concludere entro luglio, anche con la verifica di giunta. Nessuno pensi alle vacanze». Si è detto preoccupato anche uno dei leader dei dissidenti del Pdl, il finiano Ignazio Artizzu: «Il Pdl ha tenuto, è stato un episodio grave, il Piano casa andava completato, era un impegno con gli elettori, sono messaggi politici che fanno male alla coalizione».

In mattinata i leader consiliari del centrosinistra hanno tenuto una conferenza stampa per denunciare «il fallimento della giunta e della maggioranza di centrodestra». Secondo Mario Bruno (Pd), Carlo Sechi (Sel), Adriano Salis (Idv) e Chicco Porcu (Pd) l’opposizione è disponibile a confronti serrati sui temi vitali dell’isola, ma il centrodestra «ossessionato dal cemento, è assolutamente inadeguato».