di Filippo Peretti
da La Nuova Sardegna
del 29 marzo 2012
CAGLIARI. L’associazione Italia Futura, fondata due anni fa da Luca Cordero di Montezemolo, sbarca in Sardegna. Non è ancora un partito ma, come ha detto l’altra settimana il presidente della Ferrari dieci giorni fa nell’intervista a un quotidiano tedesco, potrebbe diventarlo tra sei mesi. E, tra vedere e non vedere, le adesioni sono numerose: dopo una prima riunione “riservata” tenutasi il 15 marzo con il coordinatore Federico Vecchioni (al T.hotel di Cagliari c’era un centinaio di persone), sono subito salite a 450.
Il 15 è stato costituito un comitato organizzatore, il cui coordinamento è stato affidato a Maurizio Onorato e Luigi Picciau. Onorato è l’ex vice sindaco di Cagliari e fa parte dei Riformatori (ma con il suo incarico in Italia Futura è distinto dal partito), mentre Picciau era sino a pochi giorni fa il presidente di Confagricoltura.
Le adesioni sono bipartisan, cioé di esponenti di centrodestra e di centrosinistra. Ma Onorato ha tenuto a spiegare che «sarebbe sbagliato interpretare la nostra iniziativa come la fondazione di un nuovo soggetto politico, la nostra è una associazione culturale che vuole dare, in Italia e in Sardegna, un contributo alla crescita economica e sociale, mettendo in campo proposte e dialogando con tutti». Lo dimostra, ha aggiunto, «proprio il fatto che le adesioni non tengono conto delle appartenenze partitiche». L’attenzione «è al di là delle aspettative».
L’associazione non è un partito ma sta valutando l’ipotesi di misurarsi comunque sul campo: c’è l’idea di dare il sostegno (non solo dei dirigenti sardi ma anche di quelli nazionali) ai dieci referendum regionali fissati per il 6 gennaio. Sarebbe una scelta nel campo del rinnovamento che garantisce una sicura vetrina.
Il partito sardo che si è più impegnato nella campagna referendaria è quello dei Riformatori, e anche questo potrebbe far pensare a una possibile intesa nella prospettiva politico-elettorale. Ma i Riformatori, invitati a una riunione nazionale, hanno chiarito che non avrebbe aderito.
Prima del comitato sardo, sono stati costituiti altri otto organismi regionali di Italia Futura. Nell’ordine: Toscana, Marche, Liguria, Puglia, Emilia Romagna, Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Veneto.
Lo sbarco sardo di Montezemolo ha immediatamente messo in allarme la politica sarda. E negli ambienti regionali è rimbalzata un’indiscrezione secondo cui il presidente della giunta, Ugo Cappellacci, nei mesi scorsi sarebbe stato in contatto con i vertici nazionali di Italia Futura, avendo per tramite probabilmente il ministro Corrado Passera, vicino a Montezemolo e, secondo voci romane, possibile futuro protagonista politico.
I rapporti costruiti da Cappellacci sarebbero buoni (qualcuno dice ottimi), ma – almeno per il momento – non si parla di una sua adesione all’associazione. Perché Montezemolo vorrebbe tenersi molto lontano dall’attuale sistema politico e dagli attuali organigrammi nazionali e regionali, proprio per potersi eventualmente presentare sulla scena politica puntando sull’effetto novità. Il che spiegherebbe il recente rientro di Cappellacci nel Pdl dopo sette mesi di autosospensione.