Abolizione o riforma? La guerra sulle Province


da La Nuova Sardegna
30 marzo 2012

CAGLIARI. Non c’è accordo ma la legge sulle Province è stata comunque approvata dalla commissione Autonomia. Sarà direttamente l’aula del Consiglio regionale, subito dopo Pasqua, a risolvere i principali problemi politici: lo scontro su Cagliari (commissariamento o proroga degli attuali organismi) e il destino delle quattro Province regionali (Olbia-Tempio, Ogliastra, Medio Campidano e Carbonia-Iglesias), le uniche che l’assemblea sarda ha la facoltà di abolire.

 La commissione guidata dal sardista Paolo Maninchedda ieri non aveva alternative se non quella di approvare un testo di due articoli che non affronta in modo risolutivo alcuna questione. «Ma abbiamo dato all’aula – ha spiegato Maninchedda – lo strumento per intervenire. Certo è che sarebbe auspicabile che i gruppi di maggioranza e di opposizione cerchino un accordo preliminare». Altrimenti in aula potrebbe succedere di tutto.

 Ad esempio, il dissidente del Pdl Nanni Campus ha annunciato la presentazione di emendamenti, tra i quali l’abolizione delle quattro nuove Province. In assenza di un accordo politico generale, il voto segreto è in grado di fare scherzi clamorosi. La leggina varata ieri da al Consiglio il termine del 31 dicembre prossimo per approvare la riforma dell’intero sistema degli enti locali, Province comprese. Se non lo dovesse fare, scatterebbe il decreto Monti

. «Sarebbe opportuno - ha detto il relatore Roberto Capelli (Api) – un’intesa con lo Stato sul futuro delle Province, in modo che poi la scelta, abolizione o ridimensionamento, sia contestuale per quelle nazionali e quelle regionali». In commissione – ed è possibile che avvenga anche in aula – si è realizzata quasi un guerra tutti contro tutti.

 Il caso politico più scottante riguarda Cagliari, ora guidata dalla vice presidente Angela Quaquero (Pd) dopo la decadenza di Graziano Milia. Il decreto Monti prevede commissariamento e elezioni nel 2013. Ma ci sono diverse linee in Consiglio. Cappellacci vuole commissariare (la competenza è regionale), il Pd vuole la proroga della Quaquero e dell’assemblea provinciale sino al 2015 per arrivare alla riforma con le altre Province. Oltre che Capelli, di questa idea (con una riforma che confermi il sistema attuale) è anche Franco Cuccureddu dell’Mpa. Il Pdl è diviso, i Riformatori non vogliono che si intervenga perché puntano sui referendum del 6 maggio. (filippo peretti)