di Filippo Peretti
12 APRILE 2012
A una settimana dalla presentazione delle liste e a quaranta giorni
dalle elezioni comunali, il Pd sardo non ha trovato niente di meglio da fare che
una bella litigata al vetriolo tra il segretario Silvio Lai e la presidente
Valentina Sanna. Sino a un anno fa i due erano alleati di ferro, ma dal cambio
di maggioranza interna sembrano separati in casa. Ieri lo scontro è precipitato
clamorosamente. (da La Nuova Sardegna)
Silvio Lai si è rivolto alla commissione di garanzia perché la
presidente non aveva convocato l’assemblea su sua richiesta. Valentina Sanna ha
replicato scrivendo una lettera a Pierluigi Bersani per denunciare che il
partito nell’isola è nel caos politico e che – attenzione al tema di drammatica
attualità nazionale – che ci sono «difficoltà nell’accesso ai conti».
Non è uno
scontro personale. Lai rappresen ta la nuova maggioranza interna (capeggiata
dagli ex rivali Antonello Cabras e Renato Soru), Sanna è sempre schierata con la
corrente della nuova minoranza degli ex popolari rappresentati da Paolo Fadda e
Salvatore Ladu, che erano stati gli artefici, soprattutto il primo,
dell’elezione del segretario.
Vediamo cosa è successo. Da qualche mese Lai e le
correnti che lo sostengono hanno elaborato una bozza di regolanento sulle
candidature e sulle primarie. Per discutere del documento, che prevede ad
esempio un tetto di due legislature per parlamentari e consiglieri regionali con
una deroga sino al 20 per cento degli uscenti, il segretario ha chiesto alla
presidente di convocare l’assemblea. Valentina Sanna ha mosso una obiezione:
l’argomento potrà essere trattato solo dopo l’approvazione dello statuto. Dopo
le insistenze di Lai, la presidente ha fatto notare di non aver mai ricevuto i
documenti. A quel punto Lai si è rivolto alla commissione di garanzia per
chiedere – è la sua versione dei fatti – quanto tempo deve aspettare un
segretario per poter riferire all’assemblea. E’ così successo che la commissione
ha convocato la presidente per oggi per un chiarimento.
Ma Valentina Sanna ha
preferito reagire subito e al cronista ha detto: «Non subirò più, lo devono
sapere». E ha scritto una lettera a Bersani manifestando «disagio e
preoccupazione» per lo stato del partito che alle elezioni comunali si presenta
con «esponenti contro sindaci e altri esponenti dello stesso Pd». Valentina
Sanna ha quindi detto di aver constatato «da parte della segreteria regionale
l’ennesimo atto di ostilità» che è appunto «l’aver richiesto alla commissione di
garanzia di essere convocata per rispondere di una mancata convocazione
dell’assemblea su richiesta del segretario».
La presidente ha riferito di
non aver accolto la richiesta del segretario per «scongiurare profili di
illegittimità degli atti posti all’attenzione degli organi regionali». Nella
lettera a Bersani la presidente ha quindi lamentato la mancata convocazione del
congresso (che si sarebbe dovuto svolgere lo scorso gennaio) e ha poi posto
l’accento su una questione delicatissima: ha parlato della «difficoltà
nell’accesso ai conti del partito e nella rendicontazione puntuale delle spese»,
di «contestazioni sulla modifica unilaterale dei contratti del personale» e di
necessità di «rendicontazione delle principali collaborazioni professionali
attivate dal partito».
La presidente ha poi sostenuto che «in un momento
drammatico per la Sardegna nel quale dovrebbe essere più incisiva la capacità
del Pd sardo di delineare proposte e programmi alternativi al centro destra, il
partito si trascina da mesi in una discussione programmatica di cui non si
intravvede né la fine né il fine». Interpellato, Silvio Lai ha annunciato un
comunicato di sei righe per esprimere il disappunto per una polemica in piena
attività elettorale. Il comunicato non è però stato diramato evidentemente per
cercare di non enfatizzare lo scontro, ma nel frattempo il segretario ha
respinto sia l’atto di ostilità («ho solo chiesto un chiarimento alla
commissione di garanzia») sia il riferimento ai conti del partito: «È tutto
trasparente, il bilancio è pubblicato sul sito del partito».
Quanto all’urgenza
dell’assemblea, Lai ha chiarito: «C’è un ordine del giorno firmato da Chicco
Porcu e Giuseppe Cuccu che mi impegna a presentare la proposta». Porcu e
soprattutto Cuccu, sono politicamente vicini a Valentina Sanna.