Congresso Psd'Az disertato dai partiti alleati


CAGLIARI. Nella prima fila degli ospiti qualche assenza è sempre da mettere in conto, ma di certo non si era mai visto che un congresso di un partito di giunta venisse disertato in massa dai partner. L’assenza di Pdl, Udc e Riformatori (l’Uds ha mandato un messaggio di saluto e di augurio con il segretario e assessore Mario Floris) è stata la rappresentazione dello sfascio generale del centrodestra. Ugo Cappellacci, interessato a coprire quel vuoto per lui molto pericoloso dato che alle elezioni regionali mancano ancora sedici mesi, è rimasto seduto per l’intera mattinata. E pensare che appena un mese fa il Psd’Az si dichiarava più fuori che dentro l’esecutivo sardo.

Le assenze dei moderati trovano spiegazione nelle tensioni consiliari. I rapporti tra Giacomo Sanna e Giorgio Oppi, leader dell’Udc, sono peggiorati sino ad arrivare ormai vicino all’incompatibilità. I Riformatori non hanno dato altra giustificazione se non la contemporanea celebrazione di un appuntamento politico a Oristano. Il Pdl, almeno come partito, è ormai fuori gioco in attesa che Berlusconi decida cosa farne.
Uniche eccezioni sono state quelle dell’Uds, con il messaggio di grande rispetto inviato da Floris, e con l’Mpa , che fa parte della maggioranza ma non della giunta: il saluto al congresso è stato portato da Giorgia Corona.
C’era invece (tranne l’Idv, il centrosinistra, che però non ha avuto la stessa accoglienza riservata a Cappellacci. Il segretario Silvio Lai, che forse si era preparato un intervento di apertura al dialogo, ha scelto a caldo di ripiegare su una sorta di ultimatum: bisogna assumersi le responsabilità non solo politiche ma anche morali e bisogna scegliere, se si sta con l’attuale presidente poi non ci sarà possibilità di incontro con il centrosinistra. Ha preferito non rompere i rapporti e ha dato un appuntamento-verifica per le imminenti elezioni politiche.
Per Sel ha parlato Luciano Uras, il quale non ha nascosto di essere in minoranza nel suo partito sui temi della sovranità. E si è guadagnato qualche applauso in più con la dura polemica nei confronti del governo Monti. Roberto Capelli (Api) si è schierato nella battaglia contro lo Stato.
Molto più caldi del solito i rapporti con Sardigna Natzione (Bustianu Cumpostu) e Irs (Gavino Sale), secondo i quali è il momentoi ideale per spingere verso l’indipendenza (Cumpostu) o la sovranità (Sale). Il rappresentante di Progres (Cireddu) ha confermato l’idea che «con i partiti italiani non si governa). Infine il segretario della Css, Giacomo Meloni che ha parlato contro il salvataggio della vecchia industria e delle miniere e contro i sindacati confederali: «La ribellione è vicina, il Psd’Az entri nella Consulta dei movimenti».