Pd, orgoglio e fiducia per il futuro dell'isola

Chiusura di campagna elettorale con due leader nazionali in Sardegna (Antonio Ingroia e Gianpiero Samorì), con i grillini sardi a Roma per l’ultimo comizio del fondatore di 5Stelle, con numerose manifestazioni regionali e locali di tutti i partiti: una giornata ricca di appuntamenti in cui i candidati hanno preferito concentrarsi sugli appelli ai propri sostenitori e agli indecisi piuttosto che ad aprire nuove polemiche con gli avversari.
da La Nuova Sardegna del 23febbraio 2013

Il Pd ha organizzato a Cagliari una vera e propria festa alla fiera. Prima la manifestazione con il segretario Silvio Lai, la vice Francesca Barracciu e Renato Soru e tutti i candidati alla Camera e al Senato. Subito dopo musica e prodotti tipici sardi: pane carasau, salsiccia, formaggi e birra (a un euro, come per il voto delle primarie). Clima di grande ottimismo sul risultato nazionale di Pierluigi Bersani e su quello sardo. I candidati hanno sottolineato l’«impegno straordinario» in tutta la campagna elettorale. Maria Grazia Dessì e Romina Mura, volti nuovi spuntati con successo alle primarie di dicembre, hanno parlato soprattutto dei problemi sociali: «Una mamma – ha ricordato la Mura – ci ha come affidato il futuro del figlio disabile: pensateci voi, con le vostre politiche, per quando non ci sarò più». Francesco Sanna si è soffermato sui temi economici, Paolo Fadda ha detto di aver «finalmente avuto l’impressione che siamo tutti in uno stesso partito». E Silvio Lai ha affermato di essere «orgoglioso» della ritrovata unità interna e del fatto che «sia a Roma sia in Sardegna siamo gli unici ad aver presentato veri e propri programmi di governo». E a questo proposito ha ricordato gli impegni specifici (il «patto per l’isola») presi da Bersani a Cagliari.
C’è stato, tra gli altri, l’intervento di Soru, che ha ricordato i tratti ancora presenti della sua esperienza di governo alla Regione («gli argomenti su cui Grillo ottiene successo sono quelli che abbiamo trattato noi») e sulle alleanze (attacco a Monti e ai centristi). C’erano anche molti giovani: un ragazzo di 17 anni, che ancora non vota, ha raccolto molti applausi nel suo discorso sui diritti.
Nel Pd sardo nessuno ieri ha fatto riferimento esplicito alle elezioni regionali: sono previste per febbraio 2014 ma potrebbero essere anticipate. La linea che ha consentito di tenere l’unità in tutta la campagna elettorale è questa: ora pensiamo alle politiche, dopo, risultati alla mano, incominceremo a parlare della Regione. E’ inevitabile che sia così: un buon risultato della coalizione a tre con Sel e Centro democratico renderebbe superfluo allargare il dialogo alle forze che, come Udc e Psd’Az, sono ancora nel centrodestra di Ugo Cappellacci. Ma se il buon risultato dovesse averlo il centrodestra (al momento diviso), la prospettiva potrebbe cambiare: resterà da vedere se l’apertura verrebbe fatta verso sinistra (Ingroia) o verso i partiti che sono con Monti (oltre che in giunta con Cappellacci). Due scenari su cui, dopo il voto, si riaprirà il confronto interno tra filosinistra e filo-entro.
Grande mobilitazione finale anche per Sel. Il segretario Michele Piras, capolista alla Camera, ha chiuso a Carbonia e Iglesias incontrando cooperative, associazioni di volontariato ed elettori. «Abbiamo fatto il possibile per avvicinare il maggior numero di persone – ha detto Piras – ma in generale è stata una campagna elettorale bella e brutta allo stesso tempo, perché giocata troppo sui media, con pochi confronti di merito sui problemi veri».
Volantinaggio in strada per Luciano Uras, capolista al Senato, con un gruppone di militanti che si è poi sparpagliato nelle vie cittadine. Sel ha detto di essere ottimista.
E’ fiducioso anche Roberto Capelli, capolista alla Camera per Centro democratico, la terza gamba del nuovo centrosinistra. Capelli ha chiuso a Nuoro e Oliena. «Un’esperienza molto intesa questa campagna elettorale – ha detto il consigliere regionale – in cui ho riscontrato nella gente una grande voglia di parlare, di sfogarsi, di rappresentare le singole situazioni. Ma ho anche visto che c’è disponibilità a dare fiducia a chi dimostra di essere credibile».